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Le pittule salentine: come prepararle in casa

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Le pittule salentine: come prepararle in casa

Le pittule salentine sono una vera e propria delizia, degli squisiti bocconcini fritti che hanno una straordinaria capacità di stuzzicare l’appetito.

Le pittule: una squisita tradizione salentina

Preparare le pittule è, in Salento, un vero e proprio rituale: tradizione vuole che queste sfizierie vengano preparate in occasione dell’11 novembre, una data che potrebbe risultare del tutto irrilevante a chi non vive in queste zone della Puglia, ma che corrisponde invece a una festività molto sentita nel Salento, ovvero San Martino.

Nella serata di San Martino è tradizione riunirsi tra amici e parenti bevendo del buon vino e mangiando gustosi piatti, soprattutto di carne, e in tavola non devono assolutamente mancare le pittule.

Le pittule tuttavia non sono una prerogativa esclusiva di questa ricorrenza novembrina: queste delizie fritte sono preparate spesso anche a Natale, ad esempio, e in ogni caso nei ristoranti salentini si possono gustare in ogni periodo dell’anno, soprattutto come antipasto.

Come preparare le pittule salentine

Per preparare un buon numero di pittule, circa una cinquantina, bisogna procurarsi questi ingredienti:

  • 500 g di farina 00,
  • 375 ml di acqua,
  • mezzo cucchiaio di sale grosso
  • 12 g di lievito fresco di birra, oltre a dell’olio di semi da utilizzare per la frittura.

Preparazione

Dopo aver setacciato la farina bisogna creare al suo centro la classica “conca” in cui collocare il lievito, assieme a un po’ d’acqua. Nella restante quantità di acqua va sciolto il sale grosso e va successivamente versata sull’impasto in modo graduale.

Per amalgamare bene il tutto, è necessario lavorare gli ingredienti per alcuni minuti; quando il composto sarà uniforme va lasciato lievitare per un paio d’ore nel forno, rigorosamente spento.

Se lo si desidera, si può arricchire la pittula con delle olive, in tal caso in questa fase bisogna appunto sminuzzare delle olive, verdi o nere non fa differenza, mescolandole all’impasto; un altro ingrediente molto diffuso per insaporire le pittule sono i capperi.

Ora è necessario attendere altre due ore per completare la lievitazione; successivamente, dividere l’impasto in due parti. Si può ora procedere con la frittura: l’olio, posto in una pentola, va portato a 180°, dopodiché è possibile ricavare dall’impasto delle piccole palline che corrisponderanno appunto alle varie pittule. Non è affatto importante che la pallina sia perfetta, al contrario tradizione vuole che essa si presenti con una forma tutt’altro che definita.

É opportuno girare le pittule con l’aiuto di una pinza nel corso della frittura affinché possa essere eseguita in modo omogeneo, e quando le palline avranno raggiunto il classico aspetto dorato è possibile estrarle dall’olio.

Essendo molto oliose è importante lasciarle asciugare su della carta assorbente, dopodiché sono pronte per essere servite.

Le pittule sono deliziose anche fredde, non c’è dubbio, ma i salentini amano gustarle quando sono ancora calde, dunque pochi minuti dopo essere state fritte.